Esistono in realtà diversi tipi di “allergia da sole”, alcuni più comuni rispetto ad altri. E a proposito, quante persone sono allergiche al sole? Si stima che questa condizione colpisca circa il 10% della popolazione, con una maggiore incidenza per quanto riguarda le donne di età compresa fra i 15 e i 35 anni.
Ecco quali sono i principali tipi di allergie causate dal sole.
Si parla di dermatite fotoallergica nei casi in cui la reazione è scatenata da un farmaco o da una sostanza chimica che viene applicata sulla pelle o assunta per via orale.
Ciò può dunque accadere in seguito all’assunzione di un farmaco fotosensibilizzante, come i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), o in seguito all’applicazione di un profumo o persino di una crema solare o di una crema idratante.
Infine, rientra fra le cosiddette forme di allergia al sole anche l’orticaria solare (OS), una condizione rara che si manifesta in seguito all’esposizione ai raggi del sole, e che – anche in questo caso – colpisce soprattutto le donne in giovane età.
Questa condizione, anche detta “orticaria da sole” comporta la formazione di rash cutanei, come nell’orticaria, e protuberanze rosse che provocano molto prurito, bruciore e dolore. I sintomi possono manifestarsi anche nelle aree di pelle coperte dai vestiti, e si sviluppano dopo pochi minuti dall’inizio dell’esposizione solare.
Non è ancora chiaro quali possano essere le esatte cause di questo disturbo. Si ritiene però che, in seguito all’esposizione ai raggi del sole (soprattutto se prolungata), il sistema immunitario reagisca di fronte a una possibile alterazione dell’equilibrio della pelle, identificandone alcuni componenti (fotoallergeni) come “estranei” o potenzialmente dannosi, rilasciando quindi istamina per proteggere il corpo dagli agenti patogeni.
Studi hanno individuato alcuni tratti ereditari all’origine della malattia, ma molto probabilmente la condizione è provocata da un mix di diversi fattori.
Se quando ti esponi al sole, starnutisci frequentemente, si può parlare di allergia al sole? Non esattamente. Gli starnuti non rientrano nella lista dei sintomi dell’allergia al sole, ma rappresentano invece un tipico sintomo della cosiddetta fotoptarmosi, nota anche come sindrome ACHOO (si, proprio il suono che emettiamo quando facciamo uno starnuto) o starnuto riflesso fotico.
Questa condizione – che interessa circa il 15-30% della popolazione – comporta il bisogno di starnutire frequentemente dopo o durante un’improvvisa esposizione alla luce solare.
L’allergia al sole non va confusa neanche con la porfiria, un insieme di malattie rare e congenite, che causano sintomi talvolta molto diversi fra loro. Fra questi, rientra anche la comparsa di eruzioni cutanee, vesciche e arrossamenti sulla pelle, oltre a dolore addominale, confusione, vomito, aumento della frequenza cardiaca.
La malattia è causata da un’anomalia che riguarda l’attività di un enzima che ha il compito di sintetizzare il gruppo eme nel sangue. Proprio la complessità dei sintomi rende difficile riuscire a diagnosticare in breve tempo la porfiria.
Anche in questo caso, la durata dei sintomi dipende essenzialmente dalla tipologia di disturbo sottostante. In caso di dermatite polimorfa solare, i sintomi tendono a sparire nell’arco di poche ore o al massino in due o tre giorni, mentre l’eruzione cutanea può richiedere qualche giorno in più per poter guarire.
Naturalmente, bisognerà evitare di esporsi nuovamente ai raggi del sole per prevenire un’ulteriore reazione allergica. In altri casi, la durata dei sintomi non può essere prevista con esattezza.
Per poter eseguire una corretta diagnosi, il medico ti chiederà informazioni in merito ai sintomi, alla tua storia medica e a quella della tua famiglia, e potrà prescrivere alcuni esami e test diagnostici, come il foto test, un esame che viene impiegato proprio per valutare la sensibilità del paziente ai raggi UV.
Sarà inoltre necessario che il paziente si sottoponga a una visita dermatologica.
Ma come curare la dermatite polimorfa solare o l’orticaria solare? Sebbene non esista ancora una cura risolutiva per sconfiggere questa malattia, i medici hanno individuato dei trattamenti e delle strategie in grado di attenuarne i sintomi e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
La migliore strategia consiste sempre nell’evitare le reazioni cutanee mettendo in pratica i consigli di prevenzione che abbiamo già visto.
Il trattamento dell’allergia al sole può inoltre variare in base alla diversa tipologia di disturbo. Nei casi meno gravi, potrebbe essere sufficiente non esporsi al sole per alcuni giorni, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario ricorrere a farmaci antistaminici o apposite creme per attenuare l’eruzione cutanea.
In vista dell’estate, inoltre, può essere utile sottoporsi a sessioni di fototerapia, esponendosi gradualmente ai raggi del sole, in modo da ridurre la reazione da parte del sistema immunitario.